Il Territorio e La Storia
Cerreto Laziale
Il paese di Cerreto Laziale dista 45 chilometri da Roma. Conta circa 1100 abitanti.

La sua posizione, a 520 m slm, domina la valle del Giovenzano, ed è particolarmente felice per l’incontaminato ambiente naturale. I Monti Ruffi, con la cima del Costatole a 1253 metri, sovrastano e fanno da corona a Cerreto e sono meta apprezzata per appassionati di trekking.
L’origine medievale disegna, nel centro storico, un dedalo di viuzze e scorci suggestivi che donano al visitatore sensazioni di riscoperta e ritorno alle tradizioni che appartengono oramai solo ai racconti degli anziani.
Nel silenzio e nell’ordine del Borgo si possono dimenticare gli innaturali stress cittadini con i rumori e l’ambiente compromesso dai troppi motori.
Il paese è ricco di feste popolari che i Cerretani conservano e fanno rivivere con intensità e partecipazione per confermare la loro ospitalità cordiale.

La Storia
Cerreto Laziale è ricordato in epoca medievale come Cerretum, dal 1872 come Ponte Marano,
e per breve tempo (1886) come Monterufo. La Valle del Giovenzano fu territorio di confine tra le popolazioni degli Equi e dei Latini.

Fin da epoche remote ci giungono testimonianze di insediamenti umani come dimostrano, in località Fonte Farolfo, Arnale e Arnalicchiu, i resti di mura ciclopiche e di successive costruzioni di epoca romana.
La prima citazione storica del paese compare in un documento del “Regesto Sublacense” redatto il 21 luglio 1005 con il quale papa Giovanni XVIII donava ai Monaci Benedettini di Subiaco il monte Cerretum. In un secondo documento, redatto il 31 ottobre 1051, papa Leone IX confermava ai Monaci Sublacensi il possesso del colle sulla cui sommità viene ora menzionata la presenza di un Castrum. Il paese fu dunque fondato tra il 1005 e il 1051.
Dal 1456 il potere passò agli Abati Commendatari, principi o dignitari scelti dalla Santa Sede. Il primo di questi fu Rodrigo Borgia, eletto papa nel 1492 col nome di Alessandro VI, seguito da rappresentanti delle potenti famiglie dei Colonna, dei Borghese e dei Barberini. Dal 1753 al 1870, Cerreto passò sotto la Congregazione del Buon Governo.
Nel 1482 il paese fu devastato da una banda di fuoriusciti dell’esercito napoletano, a quell’epoca impegnato, al fianco degli Estensi di Ferrara, nella guerra contro Venezia e contro il suo alleato papa Sisto IV Riario.
Circa un secolo dopo, nel 1592, Marco Sciarra, a capo di un’orda di briganti, dopo aver distrutto il villaggio di Rocca d’Elce, strinse d’assedio Cerreto. I Cerretani orgogliosamente rifiutarono la resa e si rifugiarono nella fortezza. Dopo aver resistito per diversi giorni nella notte tra il 24 e il 25 aprile, ricorsero ad un abile stratagemma: legarono alla coda di una gatta del materiale infiammabile, vi diedero fuoco e la povera bestiola, nella sua fuga disperata, appiccò un terribile incendio ai fienili dove erano accampati i briganti che colti di sorpresa furono sconfitti dai cerretani.
Una lapide sul muro della Chiesa di San Sebastiano ricorda i nomi delle vittime  e un monumento, nella piazza del vecchio municipio, è dedicato alla “Eroica Gatta”.